Nata a Sora (FR) nel 1948, si diploma presso il Liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Roma.Vincenza Costantini pratica il disegno, la pittura, la scultura, nonché le varie tecniche grafiche quali le incisioni calcografiche dirette (punta secca) e indirette (acquaforte, acquatinta, ceramolle, morsura aperta). Usa con perizia la matita, l’inchiostro di china, l’olio e l’acquarello e adotta i materiali più disparati, soprattutto la terracotta e la ceramica. Inoltre ha avuto significative esperienze come scenografa e costumista teatrale. È sorprendente l'ampiezza e la varietà delle attività artistiche in cui esercita il suo talento.Opere Mostre Biografia
Segno e atmosfera
Ci si avvicina ai lavori di Vincenza Costantini in silenziosa attesa, come predisponendosi ad entrare in una dimensione altra, dove il rumore di fondo della realtà materiale giunge sempre più attutito fino a scomparire del tutto, lasciando la mente sgombra, liberata dalle sue scorie. Sono le incisioni quelle che per prime catturano lo sguardo. Figure assorte abitano spazi rarefatti, dove una natura pre-umana domina incontrastata: rocce spezzate, deserti primordiali, sinuose e astratte forme vegetali che si fanno esse stesse roccia e deserto, o che si offrono come passaggio intermedio tra vita animata e inanimata. Spesso queste forme si cristallizzano in oggetti simbolici fortemente allusivi che conferiscono allo spazio rappresentato una risonanza profonda, solenne. E’ un paesaggio che è luogo dello spirito e della memoria prima che dato naturalistico o semplice sfondo decorativo, e che partecipa del senso dell’opera come vitale elemento compositivo.
Rispetto ad esso, le figure umane appaiono complementari, in un forte rapporto di interazione: a volte sembrano scaturire dalla pietra o dall’albero, a volte paiono tornare al mondo inanimato, in una sorta di trasfigurazione o metamorfosi continua.
L’intima adesione del corpo (soprattutto femminile) all’elemento naturale è ricorrente nei lavori di incisione. Ed è soprattutto attorno alla rappresentazione del corpo femminile che ruota il discorso espressivo dell’artista. Donne dal volto celato o dallo sguardo volto verso un altrove inconoscibile, quasi a significare il distacco dal dato materiale, si offrono allo sguardo in pose di dolce abbandono o di meditata malinconia, consapevoli e tuttavia immemori, arrendevoli ma salde ed invincibili nella loro ostinata presenza.
E’ facile rendersi conto che un filo tenue, sottile ma allo stesso tempo vigoroso, tiene unite opere grafiche, disegni e sculture, rendendo coeso un discorso espressivo originale, che si ispira a temi e suggestioni diversi. Si colgono agevolmente gli influssi secessionisti nel tratto sciolto e libero delle figure, così come è evidente la classica compostezza dei corpi e dei gesti. Ma l’osservatore più attento noterà anche diversi stilemi riconducibili alla poetica simbolista.
Questi riflessi ed echi, che testimoniano della passione dell’artista e dello studio approfondito dei grandi del passato, non si sovrappongono artificiosamente al discorso espressivo, ma si fondono in un insieme armonico che dona al lavoro di Costantini un’impronta fortemente personale, e che le consente di esprimersi con opere pervase di autentico, intimo lirismo.
Stefano Ferranti
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